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Un amendolarese amico di Papa Francesco


Un amendolarese amico di Papa Francesco


Con la nomina di Papa Francesco il mio primo pensiero è andato ad Antonio Petta, amendolarese in Argentina. Se ben ricordavo, egli era amico del nuovo Papa. Già all'epoca del mio primo viaggio in Argentina, Antonio faceva parte del gruppo dirigente dell'Azione Cattolica di Buenos Aires con il compito di controllare il bilancio interno e dieci anni fa era stato nominato cassiere ufficiale dell'Associazione curiale argentina. Con la sua impresa editoriale era il fornitore di stampati e pubblicazioni relative alla Chiesa in tutto il Paese; era in grado di muoversi agilmente nella Curia di Buenos Aires.
E' bastata una telefonata per avere la conferma alle mie ipotesi sulla sua amicizia con Papa Francesco. Proprio dal Cardinale Bergoglio, nel 2008 Antonio Petta fu nominato per la seconda volta Tesoriere dell'Azione Cattolica del grande Paese sudamericano. Per la verità, con l'avvicinarsi del suo 75° anno di età, Antonio avrebbe volentieri desiderato rinunciare a quel gravoso compito, ma il futuro Papa rispose che egli, piuttosto, avrebbe dovuto "rinunciare ai suoi ottant'anni…". "Non ci fu alternativa", racconta Antonio, "il Cardinale mi fece raggiungere da un altro vescovo e dal segretario per dirmi "o si o si!". Fu pura, affettuosa, imposizione. Alla fine accettai di continuare nel mio incarico".
Antonio Petta è entusiasta per l'inattesa elezione a Papa del suo Cardinale Bergoglio: "sono talmente abituato a chiamarlo così che non riesco a dire Papa…".
Essendo ministro della comunione e "chierichetto" nella Cattedrale di Buenos Aires, quasi ogni domenica Antonio incontrava il futuro Papa: "Veniva in Cattedrale alle sei di pomeriggio e per prima si recava a pregare all'altare di Santa Teresina di Gesù. Poi entrava in sacrestia, ci salutava e si intratteneva con tutti noi".
L'ultima volta che Antonio Petta incontrò il Cardinale fu circa due mesi fa. Ma qual è il ricordo più bello di Antonio in questi ultimi anni?
"Fu quando mi chiese di conoscere Marzia, la ragazza di Lanus alla quale appariva la Madonna; lo accompagnai e alla fine mi prese per il braccio e disse: che bella storia! Quando poi ci salutammo mi chiese di pregare per lui insieme a tutta la Comunità".
Nel frattempo la Chiesa ha riconosciuto l'apparizione della Santa Vergine di Lanus, che per tutti è adesso ufficialmente indicata come Santa Maria dello Spirito.
Attraverso la cornetta del telefono, Antonio appare raggiante perché il Conclave "ha saputo scegliere uno come noi, una persona semplice che non possedeva una macchina e viaggiava in metro, mai in taxi. Lo incontravo per strada come un cittadino qualunque. Per consuetudine, il governo argentino usava la cortesia di mettere a disposizione del Cardinale un'auto lussuosa con autista, ma egli ha sempre rifiutato".
I ricordi di Antonio Petta riemergono durante la conversazione telefonica: "Una sera eravamo riuniti al Consiglio Generale dell'Azione Cattolica. Il palazzo dell'organizzazione dista circa 1500 metri dalla Curia, dove abitava il Cardinale. Egli arrivò a piedi dopo aver attraversato 15 quadras e un tratto delle lussuose vie Florida e Corrientes, "le vie che non dormono mai". Erano le dieci di sera. Il Cardinale era molto corrucciato, dolente, preoccupato. Poi ci spiegò che aveva assistito alla raccolta di cibo dai cassonetti della spazzatura dei ristoranti da parte di tanti poveri. Quel contrasto tra lusso e povertà spostò l'attenzione di tutti noi riuniti su quali fossero le iniziative più adeguate dell'Azione Cattolica. Il Cardinale Bergoglio non perdeva mai occasione di recarsi nelle ville miseria e nelle favelas…".
Quali sono le aspettativa del popolo argentino? Antonio Petta fa una lucida analisi: "non parlerei di aspettative del popolo argentino, ma della Chiesa Universale. In Argentina il Cardinale Bergoglio ha affrontato una quantità innumerevole di conflitti sociali, conflitti fra Stato e Chiesa e anche conflitti all'interno di essa. In Argentina, Bergoglio ha affrontato dissidi, ostilità e si è arricchito di esperienza. Lo stesso fu per Giovanni Paolo II, se pensiamo alla storia della sua epoca e a tutti gli sconvolgimenti politici che si sono susseguiti. Il Cardinale Bergoglio ha acquisito una tale esperienza che traspare attraverso la sua forte personalità: Egli sarà in Vaticano come un pesce dentro - non fuori - la sua acqua! Con la pratica e l'esperienza acquisite in Argentina, il Cardinale Bergoglio sarà pronto ad affrontare i conflitti della Chiesa Universale e quindi anche della Chiesa argentina".
Fra queste due personalità si è trovato Benedetto XVI…
Antonio Petta: "La personalità di Papa Giovanni Paolo II ha eclissato quella di Benedetto XVI, il quale ha elevato la sua immagine solo con la rinuncia. Forse otto anni fa il Cardinale Bergoglio non era ancora pronto, ma adesso arriva in Vaticano con la benedizione di Dio nel difficile momento che la Chiesa cattolica sta attraversando. Sono sicuro che Papa Francesco abbia il favore di Dio perché arriva nel momento giusto e, partendo dal basso, sarà in grado di affrontare gli innumerevoli scontri interni alla Chiesa Universale. Li vincerà e vi metterà ordine".
Antonio racconta che il Cardinale Bergoglio chiedeva frequentemente una preghiera in suo favore. La richiesta di Papa Francesco dalla loggia di S. Pietro di pregare in suo favore non è stata quindi una richiesta estemporanea. Preghiamo per Lui…

Rocco Turi

(L'articolo è pubblicato nella sezione del CSA con il titolo "ANTONIO PETTA: L'AMICO AMENDOLARESE DI PAPA FRANCESCO")




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