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Straface. Un luogo incontaminato nel cuore dell'Alto Jonio


Straface. Un luogo incontaminato nel cuore dell'Alto Jonio


Il bosco di Straface. Un luogo di rara bellezza non lontano dalla SS 106 Jonica. Bastano pochi minuti di macchina per poter assaporare suoni, profumi e colori di una natura che sembrava scomparsa. Tra i ruderi di antiche case sparse qua e là sembrano ancora riecheggiare grida festose, voci di bambini che giocano, di mamme che accudiscono le povere vettovaglie, di padri che tornano dal lavoro dei campi. Voci lontane nel tempo ma vicine al cuore di chi vuole sentire. Appena la vegetazione di dirada si apre uno spazio con al centro una sorridente chiesetta, mentre sullo sfondo lontano si intravede lo Jonio.
Straface ovvero il "Bosco" con il suo paesaggio bucolico tanti anni fa era uno dei luoghi di villeggiatura estiva più ambiti dalla gente del posto che vi soggiornava fino all'arrivo dell'autunno. Così veniva celebrata la sua incontaminata bellezza: "E quando settembre, il bagliore della luce, il tripudio del verde sconfinato, le prime foglie dorate o imporporate dall'autunno, l'odore pungente delle resine, il luccicar del sole fra le fronde, il guizzo turchino dei ramarri, lo scampanio dei greggi al pascolo, il cinguettare degli uccelli, il rosso sangue delle corniole, il mormorio recondito dei rami, tutte queste cose rendono incancellabile nel cuore il ricordo di una gita a Trastullo di Straface". Oggi questo remoto angolo di Calabria prende vita solo agli inizi di settembre in occasione della festa della Madonna delle Grazie per poi ricadere in un dolce oblio.

Santino Soda


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