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Rocco Turi, Gianni Letta, e Antonio Catricalà, tengono a battesimo il nuovo libro di Pino Nano


Rocco Turi, Gianni Letta, e Antonio Catricalà, tengono a battesimo il nuovo libro di Pino Nano

Roma - Pubblico delle grandi occasioni all'Istituto Luigi Sturzo di Roma per la presentazione ufficiale di Storia di un Grand Commis, il nuovo libro del giornalista RAI Pino Nano (Caporedattore Centrale Responsabile dell'Agenzia Nazionale della TGR) e che è nei fatti il racconto della vita pubblica e privata del Presidente Emerito della Corte dei Conti Giuseppe Borgia, per lunghissimi anni Provveditore Generale dello Stato e altissimo burocrate della Prima Repubblica. A firmare la prefazione del nuovo libro di Pino Nano è ancora una volta lui, il sociologo calabrese Rocco Turi, figlio illustre di Amendolara, e intellettuale di altissimo profilo professionale: "una prefazione- ha esordito Gianni Letta- che racchiude meravigliosaente bene il senso di questa storia di successo istituzionale". Messaggi di saluto sono pervenuti alla manifestazione dell'Istituto Sturzo dal Presidente dell'ANAC, Raffaele Cantone, dagli ex Ministri Franco Frattini, Tiziano Treu, Clemente Mastella, dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini. A tenere a battesimo il volume è' stato Gianni Letta, ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con il Governo Berlusconi, insieme ad Antonio Catricalà, ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Governo Monti. Per Gianni Letta "questo libro è un viaggio, attento e scrupoloso, nelle maglie piu' complesse della burocrazia di stato, e che oggi - ha esordito Letta - proprio per la sua efficacia narrativa varrebbe la pena di adottare come testo didattico nella Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione". Antonio Catricalà va molto oltre: "Questo libro è lo specchio di cosa è stata la pubblica amministrazione d'eccellenza in Italia negli anni passati, ma deve anche diventare un monito per la classe politica attuale che forse non si è mai resa conto dei mali enormi provocati nella vita della repubblica dallo spoil-sistem, un gioco al massacro che sacrifica i migliori e privilegia spesso e volentieri i mediocri". Per il Prof. Francesco Malgeri, Titolare della Cattedra di Storia Moderna all'Università LUMSA di Roma e allievo prediletto di Gabriele De Rosa: "Storia di un Grand Commis è l'esperimento ben riuscito di un saggio storico che attraverso una semplice intervista personale ad un alto burocrate di Stato come lo è stato il Consigliere Giuseppe Borgia non fa che ricostruire il grande puzzle della storia della Prima Repubblica". E' la teoria tracciata dal sociologo e scrittore Rocco Turi nella prefazione di alto profilo che fa al volume di Pino Nano. Ma si è mossa sulla stessa scia la relazione del Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, on. Flavia Nardelli Piccoli che ha ringraziato il Presidente Borgia per "il ricordo personale, privato e avvolgente, che nel libro lui fa di suo padre, Flaminio Piccoli", e con cui Borgia ha percorso gran parte del suo impegno politico all'interno del mondo cattolico, prima come Presidente della FUCI, poi ancora come collaboratore privilegiato di Giulio Andreotti (presente in sala la figlia Serena Andreotti) nel rapporto con la Chiesa di Roma. In realtà, Giuseppe Borgia è stato soprattutto uno dei Grand Commis di Stato della Prima Repubblica: Provveditore Generale dello Stato, Direttore Generale della Previdenza Sociale sotto diversi Ministri, Responsabile dell'Istituto Poligrafico e della Zecca di Stato, Consulente Giuridico di decine di Governi diversi, Consigliere d'Amministrazione di Alitalia, Commissario della Croce Rossa Italiana, autorevolissimo Consigliere dell'Autority per la Vigilanza sui Lavori Pubblici, e tutto questo fino alla nascita dell'Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzione diretta oggi dal giudice Raffaele Cantone. Giulio Andreotti, Flaminio Piccoli, Lamberto Dini, Carlo Azeglio Ciampi, Antonio Marzano, Gennaro Cassiani, Gino Giugni, Giuliano Amato, Tiziano Treu, Giorgio Napolitano, Oscar Luigi Scalfaro, Giovanni Leone, Gianni Letta, Giulio Tremonti, Clemente Mastella, Carlo Donat Cattin, Antonio Catricalà, Federico Tedeschini, Sergio Santoro, Walter Pedullà, Armando Veneto, Carmelino Pujia, Agostino Saccà, sono stati solo alcuni dei tantissimi "compagni di viaggio" che Giuseppe Borgia ricorda di avere incontrato lungo la strada della sua intensa vita istituzionale, e che oggi racconta riservando ad ognuno di essi il rispetto profondo che si deve ai grandi protagonisti della Storia del Paese. In prima fila l'ex Presidente del Consiglio dei Ministri Lamberto Dini, il Presidente della Commissione Giustizia al Senato Nico D'Ascola, l'ex Ministro Antonio Marzano, gli ex Sottosegretari di Stato Pino Galati, Carmelino Puija, Mario Tassone, Armando Veneto, il Presidente del Consiglio di Stato Sergio Santoro, il Direttore di Adn-Kronos Pippo Marra, il Presidente Emerito del Consiglio di Stato Paolo Salvatore, il vecchio Presidente della Enciclopedia Italiana Vincenzo Cappelletti, l'Ambasciatore Giuseppe Manica, il Direttore Generale della Società Dante Alighieri Salvatore Italia, il genero di Giulio Andreotti on.Marco Ravaglioli e con lui la figlia del leader democristiano Serena Andreotti, vecchi parlamentari come Pasqualino Biafora, Nino Foti e Gabriele Limido, il senatore Paolo Naccarato ex Sottosegretario di Stato al Ministero per i rapporti con il Parlamento e delle riforme istituzionali, i vertici dell'AISE, l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale, rappresentati dal Vice Comandante Generale Gianfranco Linzi, e per la Gendarmeria Vaticana l'ex numero 2 Roaul Bonarelli. Presenti decine di giovani magistrati ex allievi di Giuseppe Borgia, quando lui insegnava loro Contabilità dello Stato. Nutrita anche la delegazione ecclesiastica: l'ex Ordinario Militare d'Italia Mons. Giovanni Marra, l'ex Presidente della Conferenza Episcopale Calabra mons. Salvatore Nunnari, l'attuale vescovo della diocesi di Oppido-Palmi mons. Francesco Milito, il sindaco del paese di origine di Borgia Edoardo Lamberti Castronuovo. Per la RAI c'erano il caporedattore di RAI Calabria Alfonso Samengo e il Vice Caporedattore Pasqualino Pandullo, il direttore della sede RAI della Calabria Demetrio Crucitti, il suo predecessore Basilio Bianchini; insieme a loro uno dei vertici del Coordinamento Sedi della RAI Alberto Del Cioppo, il Caporedattore Centrale di Buongiorno-Italia Daniela Sodano, l'inviato di Regione-Europa Antonio Silvestri. Poi ancora il Capo della Sala Stampa Vaticana Angelo Scelzo, Patrizia Fanelli di RAI UNO, Laura Muzzupappa di RAI TRE, Francesco Pogliani di Sereno Variabile, e la conduttrice storica di Cristianità e RAI WORLD, Suor Miriam Castelli, il conduttore di Rai-BuongiornoRegione-TGRLazio Antonio Scoppettuolo. Ma a proposito di RAI, in prima fila, anche l'ex presidente della RAI Walter Pedullà, e l'ex Direttore Generale Agostino Saccà. Presente anche lo storico-scrittore ed ex Presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani Lorenzo Del Boca. Insieme al Consigliere di Stato Corrado Calabrò, l'ex Presidente del Porto di Gioia Tauro Giovanni Grimaldi, il vecchio consigliere politico del Ministro Siro Lombardini Alberto De Maio, e l'ex consigliere regionale del Lazio Pasquale Donato, il vecchio Presidente delle ACLI senatore Domenico Rosati, lo stesso Presidente del Circolo dei Calabresi di Roma Peppino Accroglianò, il Direttore del Teatro dei Dioscuri al Quirinale Rosario Sprovieri, l'ex Capo Ufficio Stampa della Giunta Regionale della Calabria Francesco Zinnato, il giornalista-scrittore Santo Strati Direttore Editoriale di Media&Books, lo storico portavoce dell'Authority per gli Appalti Francesco Naddeo, il ritrattista ufficiale di Gabriel Garcia Marquez e di Fidel Castro, il maestro Franco Azzinari. Una serata che " l'Istituto Sturzo- sottolinea infine il suo Presidente Nicola Antonetti, ringraziando il Presidente Borgia- farà parte del patrimonio immateriale dei nostri archivi storici per sempre".

Laura Quintieri



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